Adattare a un nuovo paese, specialmente con il lavoro, è diverso per tutto. Quando qualcuno trasferirsi, la sua storia è
unica e complicata. Nessun cammina la
stessa via. Con questa tendenza, questa
storia di un uomo italiano non è una deroga.
Demetrio Picerno è un italiano della
Calabria (nel sud d’Italia) che quando io l’ho incontrato per la prima volta a
Starbucks in Ann Arbor, ho sentito che io lo conoscessi per molti anni. Nonostante il mio italiano limitato, non era
difficile parlare con lui di tutto.
Demetrio mi ha spiegato che aveva trasferito molte volte: tra il sud
d’Italia e St. Martin (nel Mare Caraibico), tra il Caraibico e Michigan, tra
Michigan e Texas, e indietro a Michigan.
La Città di Salerno (Immagina frequentare università qua!) |
Quando gli ho chiesto del suo
lavoro, e la sua educazione, Demetrio ha risposto che ha frequentato università
in Salerno, e ha studiato l’ingegneria civile.
Dopo alcun tempo, è trasferito all’isola di St. Martin, dove lui ha
lavorato nella costruzione. Lui ha
lavorato costruire alberghi, edifici grandi, eccetera. Ha incontrato una ragazza americana quando
lavorava nel Caraibico. Lei studiava
medicina quando ci abitava. Le due hanno
deciso voler li sposare, e sono andato agli Stati Uniti. Lui ha spiegato che sue ragioni per venire
all’America erano quelle della famiglia, non come le ragioni degli immigrati
italiani nel novecento, in cui loro erano venuti per ragioni economiche e
politiche.
Demetrio ha un figlio, chi ha sei
anni, ma non parla molto italiano. Per
Halloween, suo figlio si è vestito come “Wolverine”, un supereroe dal gruppo
“X-Men”. Suoi genitori rimangono in
Calabria, e Demetrio e suo fratello abitano qua in America. Suoi genitori parlano completamente in
dialetto calabrese, e loro non capiscono molto italiano. Lui ha spiegato che nel sud d’Italia, la
gente parla in dialetto molto, e il fatto che suoi genitori non parlano molto
italiano non è un problema per loro. Mi
ha detto che la lingua è una differenza grande tra il nord e il sud
d’Italia. Nel nord, la gente parla più
formale, quando il sud usa il dialetto.
Il fratello di Demetrio è un avvocato in San Francisco, e ha cittadinanza
americana. Quando ho chiesto di Demetrio
la sua opinione della cittadinanza americana per lui, ha risposto che non ha
cittadinanza americana. Prendere la
cittadinanza non è obiettivo grande per lui, ma per molte persone è molto
importante. Lui mi ha detto una storia
interessante di una donna italiana che era immigrata qua e aveva tantissimi
anni. Lei abitava in California, e
possedeva una casa tanta costosa che i suoi figli erediterebbero quando la
donna anziana morrà. Comunque, la legge
dice, negli Stati Uniti, che la tassa di successione e tanta più costosa per
“extracomunitari”. Naturalmente, i suoi
figli volevano per lei prendere sua cittadinanza.
Lui aveva abitato negli Stati Uniti
(due stati diversi) per più di cinque anni.
Oggi, lui abita in Northville, solo un viaggio corto per machina da Ann
Arbor. Ho chiesto se lavorare,
nell’America, è più difficile perché ci sono differenze tra Italia e gli Stati
Uniti riguardo alle leggi e concedere una licenza. Demetrio detto che con ingegneria, non è un
problema perché il soggetto è completamente “matematica, e fisica, e
matematica, e più fisica”. Oggi, lui non
lavorare come un ingegnere civile, invece lui lavoro in beni immobili. Lui “rivolta case”, in cui Demetrio compra una
casa, per un prezzo basso, lui aggiusta la casa e la fa più bella, e poi la
venda per un prezzo più alto in ordine ricevere un margine di profitto. La crisi economica in America ha fatto
trovare lavoro in ingegneria civile troppo difficile, e lui era obbligato a
cambiare la sua strada.
Demetrio e io |
Secondo lui, ci sia una differenza
tra Italia e gli Stati Uniti in riguardo al suo lavoro che gli piace. In Italia, la costruzione è principalmente
con calcestruzzo rinforzato, ma in America noi usiamo molto legno. Il legno e speciale a lui perché suo padre
era un falegname. Una cosa che lui manca
quando sta abitando negli Stati Uniti è la cucina di sua madre. Fortunatamente, lui ha imparato cucinare da
lei. Capisco questo, perché non c’è un
sostituto per la cucina della mamma, specialmente quando il cibo è italiano!
Per me, era molto interessante e
divertente a fare un colloquio con un immigrato italiano. Ho imparato molto della sua vita, e come le
situazioni diverse tra paesi hanno una grande influenza sulle traiettorie delle
vite di quelle persone chi immigrare. Come noi abbiamo
letto nei testi di questo corso, le circostanze politiche, economiche, e quelle
della famiglia decidono molto. È vero
che la gente che ha deciso venire all’America da Italia nel novecento, è venuta
in genere per ragioni economiche. Però
soprattutto “i tempi hanno cambiato”, e con globalizzazione molto è più
complesso. Come ho scritto prima, non ci
sono due storie d’immigrazione che sono lo stesso.